Monzambano
Adiacente alle sponde del lago di Castellaro Lagusello, borgo fortificato in territorio di Monzambano si trova uno dei numerosi siti archeologici presente nel comune: qui sono stati rinvenuti vari reperti dell’Età del Bronzo, oggi esposti presso il Museo Archeologico dell’Alto Mantovano di Cavriana. Recentemente, per la sua importanza, l’archeologia monzambanese è stata proclamata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Arroccato sulla collina e affacciato sulla Valle del Mincio, Monzambano è caratterizzato dal castello medievale. Di certo la zona era popolata in epoca romana come numerosi ritrovamenti archeologici confermano. Citato in un documento imperiale del 967, già nel 1187 apparteneva al territorio di Verona. Nel 1495 passò sotto il dominio della Serenissima, come testimonia il leone alato sulla torre del castello. Nel 1805 con Napoleone, che sconfisse la Repubblica di Venezia, Monzambano passò da Verona a Mantova ed ebbe notevole rilievo storico e politico nel periodo Risorgimentale rientrando nell’area del Quadrilatero. Ospitò il drammatico colloquio del 10 luglio 1859 tra Vittorio Emanuele II e Camillo Benso Conte di Cavour, all’indomani del deludente armistizio di Villafranca. Fu teatro di decisive battaglie come quella vittoriosa del 1866 contro gli Austriaci, durante la Terza Guerra d‟Indipendenza. Da questo momento seguì le sorti del Regno d‟Italia e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, della Repubblica Italiana.
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